Presto la Tailandia si equipaggera’ con le sue forze armate cibernetiche

Il mondo computerizzato e specialmente il mondo cibernetico, richiede all’individuo, all’organizzazione, al paese di proteggere se stessi a livelli differenti. Senza questa cornice, le nazioni stanno creando agenzie civili e militari che si occupano di cyber guerra e difesa, così come della formazione di politiche adeguate e di altrettanto adeguati protocolli.

Il 9 Febbraio,  un sito tailandese di comunicazioni ha postato una notizia secondo la quale l’esercito thailandese ha iniziato a reclutare dei professionisti per costituire un’agenzia di guerra cibernetico, affinchè essi possano occuparsi di cyber security.

Il colonello Chatchai Chaikaseam, direttore dell’unità, ha rivelato durante una conferenza (Meet the Hacker, 2015) tenutasi a Bangkok, che l’esercito sta reclutando sette ufficiali che capitaneranno l’unità combinando operazioni militari, a cominciare dal 15 Febbraio.

I posti offerti sono quelli di controllore contro infiltrazioni (quattro ufficiali), due digitalforensi (due ufficiali) e un ufficiale per le verifiche di cyber security.

E’ stato, inoltre, riferito che a Gennaio, il gabinetto Tailandese, ha approvato dieci leggi piuttosto controverse riguardo la cyber-economy. Una di queste leggi, riguarda lo sviluppo di un comitato per la cyber security per ‘la supervisione di possibili minacce contro la sicurezza nazionale,l’economia, la sicurezza militare e la stabilità del paese stesso’.

In rispetto all’articolo 35 della suddetta legge, la Commissione puà avere accesso a tutte le informazioni rpivate su ogni tipo di strumento multimediale.

Quest’unità dell’esercitotailandese riunisce una lunga lista di sottounità, sia civili che militari in giro per il mondo, ed è indirizzata alle molte sfide di questo mondo tecnologico; il settore dei crimini cibernetici ignorato ad un livello paneuropeo con la creazione di una task force speciale all’interno dell’Europol che cordinerà le investigazioni internazionale, per agire contro le minacce di attacchi cibernetici e obbiettivi specifici, in cooperazione con le nazioni europee e gli Stati Uniti. Il caso della Thailandia, non è unico nel suo genere, la stessa Inghilterra ha creato un’unità per proteggere le infrastrutture vitali del paese e per combattere i crimini cibernetici.

Un’unità di cyber-difesa, con competenze di sola difesa, è stata creta in Lettonia, mentre la Francia possiede anche la capacità di cyber-warfare.

Anche nel Medio Oriente, gli stati si stanno adeguando e si preparano ad avere a che fare con i crimini e la guerra cibernetici.

L’esercito turco ha creto un’unità atta a combattere una guerra cibernetica. La Giordania ha fondato un centro specializzato in cyber warfare nella sua capitale, con lo scopo di combattere le minacce al settore finanziario e tutelare la propria sicurezza nazionale.

L’Iran ha, invece, fondato dei Quartieri regionali per esser pronta a combattere una possibile guerra cibernetica. In linea con le politiche di difesa, il Pakistan ha posto molta importanza sulla sua cyber-sicurezza, definendo una strategia atta a far fronte ad attacchi o intrusioni alle sue infrastrutture,provenienti da differenti paesi

L’Arabia Saudita, ha anch’essa provveduto alla creazione di un programma nazionale di cyber-difesa per proteggere il paese, l’Egitto ha approvato una convenzione con i paesi arabi per combattere i ‘crimini tecnologici’.

La NATO ha poi, annuncuato la sua intenzione di inserire i cyber-attacchi nella lista delle minacce che necessitano di una risposta collettiva.

La Germania ha dichiarato che verranno promulgate più leggi inerenti alla cyber-sicurezza.

Il Kuwait ha espresso il desiderio di implementare la sua cyber-security e nel frattempo, istruire degli ufficiali per far fronte alle minacce sia verso il paese che verso le sue infrastrutture energetiche.

Durante lo stesso periodo, molte altre nazioni ed organizzazione hanno tenuto esercitazioni e simulazioni per valutare e proteggere se stessi da ogni tipo di possibile cyber-attacco.

La più grande tra queste, è stata compiuta dell’Unione Europea. Essa ha visto il coinvolgimento di 29 paesi. In Africa, una simile esercitazione, si è tenuta in Zambia (‘Zambia Act’), e ad essa hanno partecipato 15 paesi.  Iran e Giappone hanno invece, effettuato le loro prime simulazione contro un cyber-attacco alle proprie infrastrutture.

 Tutte queste esercitazioni e simulazioni indicano la crescente importanza a livello mondiale che viene data alla sicurezza cibernetica, gli stati sembrano essere sempre più preoccupati dalle molteplici conseguenze relative ai possibili  attacchi e dall’impatto che questi potrebbero avere sulla vita quotidiana dei singoli cittadini. Tutto ciò suggerisce inoltre la crescente importanza nei vari stati, considerate anche le altre sfide e le molte attività nel rinnovabile, ed i multi-effetti che sfidano la vita di ogni individuo nello stato moderno.

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